lunedì 9 agosto 2010

Enjoy mormon

Lo 0,2% è generalmente una percentuale irrisoria. Per esempio se comprate a rate un televisore da 1000€ con l'interesse dello 0,2% dovreste sborsare appena 2 euro in più.
Cosa diversa è però considerare lo 0,2% di numeri ben più grandi di 1000, per esempio di 6.000.000.000, più o meno la popolazione mondiale. Infatti in tal caso il risultato sale a ben 12.000.000 (dodici milioni!).
Tanti quanti sono i mormoni nel mondo...

I mormoni sono la prova reale che la fede cieca rende ottuse le menti, o che le menti ottuse sono pronte, per fede, a credere a qualunque cosa.

La religione mormone venne inventata, è proprio il termine esatto, da Joseph Smith Jr. nel 1830 nella capitale del glorioso stato dello Iowa (U.S.A.) e la sua origine è un capolavoro di estro truffaldino e di credulità di massa.
Joseph era infatti poco più di un ragazzino quando cominciò a domandarsi a quale ramo del cristianesimo dovesse dedicarsi (la famiglia del pargolo era estremamente povera e probabilmente una carriera ecclesistica poteva dare buone prospettive economiche), ma non riuscendo a decidersi tra Battisti, Metodisti e Presbiteriani decise di affidarsi al consiglio evangelico (Giacomo 1:5) di chiedere consiglio direttamente al Capo.
Ritiratosi così in preghiera in un bosco nei paraggi, ecco che due terzi del consiglio di amministrazione Divino, nella figura di Dio e di Gesù (lo Spirito Santo probabilmente era occupato a cena dal papa) gli vengono in aiuto sconsigliandogli di aderire ai vari culti del tempo: quelle religioni non gli erano venute bene e avevano intenzione di crearne un'altra e di fare del buon Joseph il loro portavoce.
Dopo aver inventato vissuto questo simpatico episodio il nostro buon Joseph figli di Joseph dovette però attendere ben altri 3 ani prima di ricevere un altro segnale divino, questa volta non più ad opera del Capo bensì del profeta Mormon.
La storia che Mormon gli riferì è la più verosimile che si possa immaginare: in pratica dopo la piaga linguistica inflitta da Dio a coloro che avevano evidentemente sfidato il suo piano regolatore, costruendo una torre troppo alta in quel di Babilonia, alcuni gruppi di ebrei sarebbero emigrati fino in america attraversando buona parte dell'Asia e dell'Oceano Pacifico.
Purtroppo però una volta arrivati in america, questi ebrei, probabilemte per rimanere fedeli al loro Dio degli Eserciti non avendo altri contro cui combattere, cominciarono varie guerre tra loro fino all'arrivo di Gesù Cristo.
Ebbene sì, Gesù. A quanto pare infatti il figlio di dio, dopo essere risorto, invece che ascendere finalmente in paradiso anima e corpo e riposarsi un po' dopo quei 33 anni di merda che il padre lo aveva costretto a vivere in palestina, sarebbe partito verso oriente per andare a fare una visitina di 3 giorni ai lontani cugini ebrei americani. Certo dopo un viaggio del genere avrebbe anche potuto trattenersi un po' di più, ma probabilmente l'accoglienza dei bellicosi ebrei nordamericani non fu proprio il massimo e il buon figlio di dio decise che ne aveva abbastanza di giudei incazzati e se ne ripartì verso mete non meglio specificate.
Comunque in seguito a questo episodio gli ebrei americani, ormai cristianizzati, smisero di darsele tra di loro per quattro generazioni, giusto il tempo di riprendere un po' fiato e far vedere di essere buoni cristiani.
Passato quindi un po di tempo ripresero a trucidarsi tra di loro, fino a quando una delle fazioni non sterminò finalmente l'altra beccandosi però come castigo di dio un colorito rossiccio. E così nacquero i nativi americani (sigh!).
Oltre questa simpatica storiella però il buon Mormon rivelò all'attonito Joseph di aver sepolto secoli prima alcune tavole, ovviamente in oro massiccio, sulle quali aveva dettagliato la storia appena abbozzata al novello profeta.
Inutile a dirsi, il solerte visionario si precipitò a cercare tale lascito divino, ovviamente trovandolo assieme anche a due strumenti biblici (Urim e Tummim) atti alla traduzione del testo scritto in egiziano revisionato.
La storia delle tavole d'oro è anch'essa un capolavoro: esse infatti furono viste solo dai parenti di Smith e dai suoi collaboratori. Esemplare è l'episodio in cui la moglie del primo collaboratore di Smith sottrasse alcune pagine della traduzione, sostenendo che se non si fosse trattata di una truffa, si sarebbero potute  tranquillamente ritradurre. Ovviamente tale episodio mandò su tutte le furie il visionario e a quanto pare lo stesso Mormon, che per punizione si riprese gli spezzoni di sacre scritture relative allo spezzone che era
stato trafugato dalla donna, impedendo così che potessero essere tradotte nuovamente.
Naturalmente una volta completata la traduzione in inglese dei testi, Mormon, probabilmente geloso della sua opera o semplicemente a corto di preziosi, decise di riprendersi le tavole dorate lasciando quindi solo 11 dubbi testimoni della loro esistenza e 12 milioni di idioti in più al mondo.

per chi volesse continuare a deridere i mormoni c'è un grandioso episodio di South Park che vi invito a godere.

p.s. la prudenza mi consiglia di non linkare materiale coperto da copyright, è necessario quindi un piccolo hack per decifrare il link o usare un minimo di materia grigia.

enjoy mormon ;)

domenica 8 agosto 2010

Il diritto di Dio di punire gli apostati

Andreas Laun
Il mio tedesco è un po' arruginito, e quindi non ho potuto leggere le esatte parole dell'allucinato gonnellone, ma in una caritatevole intervista il vescovo di Salisburgo, Andreas Laun, commentando la recente Love Parade di Duisburg, durante la quale 21 giovani hanno perso la vita e circa 500 sono rimasti feriti, ha definito l'evento "una ribellione contro la creazione e l’ordine di Dio" e "un invito al peccato". Il prelato afferma di non voler giudicare i giovani partecipanti, ma indirettamente lega la tragedia al “diritto di Dio di punire gli apostati”.


Lui non vuole giudicare i giovani, e non oso pensare come li avrebbe giudicati se avesse voluto, ma io vorrei tanto che lui, e quelli come lui, venissero sì giudicati e non dal loro sanguinario amico immaginario detentore di diritti (anch'essi immaginari), ma piuttosto da un buon giudice specializzato in neuroscienze criminali.

sabato 7 agosto 2010

Corollario al Pellegrinaggio

Dopo il mio ultimo articolo sul Pellegrinaggio dei ministranti, qualcuno mi ha fatto notare che l'affermazione che il chierichettismo violasse molti punti della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani non era sufficientemente argomentata.
E allora eccomi qua ad argomentare.
Riporto quindi alcuni articoli della suddetta Dichiarazione con un breve commento.

Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Che l'attività di indottrinamento a cui sono sottoposti i chierichetti sia mirata ad annullarne ragione e coscienza non credo sia motivo di polemica nè si debba argomentare più di tanto.
Basti pensare al cespuglio parlante in fiamme per quanto riguarda la ragione e al figlicidio di Abramo per quanto riguarda la coscienza.




Articolo 3

Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.
Qui sembrerebbe che non ci siano problemi. Eppure provate a chiedere ad un chierichetto cose ne pensa il suo parroco della dignità della vita.



Articolo 4

Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.
Per quanta riguarda la libertà bisogna ammettere che la Chiesa Cattolica nella storia si sia schierata contro lo schiavismo afroamericano fin dal suo nascere nel '400. Eppure basta dare un occhiata al loro libro horror preferito per leggere raccomandazioni di dubbia moralità:

Esodo 21:7

Se uno vende la propria figlia come schiava, questa non se ne andrà come se ne vanno gli schiavi.

Levitico 25:44

Quanto allo schiavo e alla schiava che potrete avere in proprio, li prenderete dalle nazioni che vi circondano; da queste comprerete lo schiavo o la schiava.

Galati 4:30

Ma che dice la Scrittura? «Caccia via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non sarà erede col figlio della libera».



Articolo 5

Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.

- Ah! piccolo bimbo sei stato cattivo. Vieni un po' qui!



Articolo 6

Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.
Certamante chi fa il chierichetto può star tranquillo che i suoi diritti verranno tutelato fino ai più alti livelli. (sigh!)



Articolo 12

Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.
Per questo basti pensare alla pratica ripugnante della confessione. Cosa c'è di più invadente di un individuo in divisa nera che pretende di conoscere tutti i tuoi più intimi e confusi pensieri di adoloscente?

Ne ho selezionati solo questi, perchè mi sembravano più attinenti, non sono proprio una decina come accennavo nell'articolo ma sono comunque il 20% di tutta la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

E questi sono solo quelli che contraddicono l'istituzione del ministrante. Gli altri 24 infatti sono violati dalla religione in quanto tale proprio.
(e se qualcuno dovesse contestarmi ancora sarò pronto ad argomentare anche quest'altra affermazione -.-)


Per chi volesse dargli un'occhiata la DUDDU (bell'acronimo eh?!) è disponibile qui e in pdf qui.

giovedì 5 agosto 2010

il Pellegrinaggio dei ministranti

grazie alla segnalazione di adbeat


- uagliù! chi ha purtat' e cartin'?
Ieri a Roma si è tenuto il Pellegrinaggio dei ministranti, meglio noti come chierichetti.
Oltre 80.000 persone secondo il Vaticano, "quanti vuole Bertone" secondo la questura, "comunque troppi" per me.
Tra questi, circa 50.000 chierichetti, pardon, ministranti.
Infatti, a quanto pare, da dopo il Concilio Vaticano II, il nome chierichetto fu sostituito con ministrante, in quanto probabilmente chi era stato chierichetto da bambino aveva qualche perplessità di avviare il proprio figlio a tale professione.
50.000 mila ragazzini tra i 10 e 18 anni stipati tutti a Piazza San Pietro. Di cui probabilmente circa 1500-2000 trascorrono le loro giornate con uomini maschi, celibi, e dalla sessualità professionalmente compromessa.
Il calcolo è semplice: lo potete fare semplicemento utilizzando le percentuali dichiarate da alcuni portavoce del Vaticano stesso. Dichiarazioni, e questo non so se sia imputabile a problemi senili comuni a buona parte del clero o a totale e completa idiozia degli stessi, fatte per ridimensionare il problema pedofilia!
E, badate bene, in piazza c'erano altri 30000 fedeli venuti a vedere la sfilata di fanciulli...

Pedofilia a parte, se anche tutti i preti del mondo fossero quell'esempio di moralità che pretendono di essere, la figura del chierichetto sarebbe comunque una cosa aberrante, da codice penale.
Prendere dei bambini, anche di sei, sette anni e imbottirli di storie sul peccato, l'inferno, la sofferenza e la penitenza come uniche vie per la salvezza è un lavaggio del cervello che nessun essere umano dovrebbe poter subire. E' una pratica che andrebbe denuciata alla Corte Europea dei Diritti Umani.
Leggendo attentamente la Dichiarazione Universali dei Diritti Umani, la pratica del ministarnte è contro almeno a una 10 di articoli.

Eppure da vari secoli si educano bambini, fin da piccolissimi all'amore e all'obbedienza.
Amore e obbedienza a Dio: e così si educano future generazioni acritiche e manipolabili. Amore e obbedienza alla Chiesa: e così si formano schiere di bigotti destrorsi. Amore e obbedinza al prete: a cui tutto va confessato e che va servito in silenzio e devozione. Anche di là... in canonica...

lunedì 2 agosto 2010

La bestemmia

Articolo 724. Bestemmia e manifestazioni oltraggiose verso i defunt. Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità o i Simboli o le Persone venerati nella religione dello Stato, è punito con l’ammenda da lire ventimila a seicentomila (1).
Alla stessa pena soggiace chi compie qualsiasi pubblica manifestazione oltraggiosa verso i defunti.
(1) La Corte costituzionale, con sentenza n. 440 del 18 ottobre 1995, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del presente comma limitatamente alle parole “o i Simboli o le Persone venerati nella religione dello Stato”.
Sì, bestemmio. Alla volte a bassa voce e a denti stretti, altre a voce alta e forte. Spessissimo tra me e me...
Spesso mi si dice: "tu non credi in dio, quindi non farlo 'chè a me da fastidio e per te è invece un controsenso."
Ok potrebbe pure starci: in effetti una bella bestemmia contro dio, la madonna e tutti i santi da un punto di vista logico per me è meno di un insulto verso topo gigio. Potrei anche urlare: PORCO ZXCSDA%£$"DAS! e, dal mio punto di vista, sarebbe la stessa cosa.
Ma allora perchè bestemmio? Dove nasce questa rabbia verso un'entità inesistente?
La ragione è probabilmente, anzi sicuramente, da ricercare nell'educazione subliminalmente cattolica che ogni cittadino italiano riceve fin da piccolo. Un seme religioso che fin da bambini ci porta a ritenere l'insulto verso il divino il peggior peccato verbale. Come se pronunciando tali invettive ci si garantisse un posto al calduccio dell'inferno.
Questa è sicuramente una ragione, se poi ci aggiungiamo lo sbigottimento e l'indignazione sui volti dei credenti e dei non credenti ancora intrisi della loro cultura cattolica, l'effetto è assicurato e quindi il fine di sfogo violento proprio della bestemmia pienamente raggiunto.

C'è però un problema: nel nostro stato laico (sob!) la bestemmia è un reato. Un reato, da una decina d'anni, non più penale ma amministrativo (bontà loro) punito con ammenda da euro 51 a euro 309.
Ma come si definisce una bestemmia?
Per Wikipedia la bestemmia è una locuzione con contenuti dissacranti e svalutanti verso una divinità.
Ma per il legislatore italiano?
In italia per qualificare un'espressione come bestemmia bisogna rispettare i seguenti requisiti:
  • l’autore della bestemmia può essere chiunque, anche un ateo;
  • si concretizza nella sua semplice attuazione, indipendentemente dalle reali intenzioni dell’autore;
  • il fatto che sia diventata una consuetudine, o che lo sia in certi ambienti, è irrilevante;
  • devono essere chiaramente individuate le parole profferite;
  • deve avvenire in luogo pubblico o aperto al pubblico; non è illecito quindi bestemmiare nella propria abitazione;
  • devono essere presenti almeno due persone;
  • non rientrano nella fattispecie le rappresentazioni figurate, i gesti, gli atti offensivi;
E' quindi perseguibile anche la bestemmia involontaria, quella che ti scappa quando vieni svegliato nel cuore della notte dalle urla dei tuoi condomini in fuga dall'incendio dell'edificio.
Non è però reato bestemmiare a casa propria e a gesti (un'arte, quella della bestemmia gestuale che dovrò assolutamente approfondire prima o poi!).

Inoltre è reato solo la bestemmia contro la Divinità. Non è quindi perseguibile l'insulto contro santi, madonne, fantasmi sacri eccetera...
Ma qual'è questa Divinità? Per un credente la domanda è semplice: la Divinità è la sua Divinità, delle altre chissenefrega.
Ma per chi scrive le leggi che un po' di raziocinio dovrebbe avere (sì lo so anche il tipo nel link precedente fa le leggi..) qual'è questa Divinità?
Fino al 1995 l'articolo 724 del C.P. recitava:
«Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità o Simboli o le Persone venerate nella religione dello Stato è punito con l’ammenda da lire ventimila a seicentomila».
Era quindi facile: la Divinità era quella cattolica punto e basta. Ma ora in questi tempi di politically correct sulla carta non abbiamo più uan religione di stato e quindi nel calderone della divinità ci abbiamo messo tutto.
Quindi state attenti che se vi scappa di dire PORCO OPOVIG perchè anche questa è una bestemmia...

Santo Impostore

Vorrei permettermi di consigliare un libro:
Mario Guarino. Santo impostore. Controstoria di padre Pio (1ª ed. Beato impostore, 2000). Milano, Kaos 2004, pp. 175, € 14,00. ISBN 8879531255 
Un commento al libro dal sito di ibs...
"Un libro per miscredenti, per chi non ha compreso che significa essere uomini. Non c'è neanche il laico rispetto per chi ha donato la propria vita per gli altri, soffrendo come pochi. Spesso la sofferenza non si riesce a sentire a comprendere fino a che non ne siamo colpiti in prima persona. Per un Cristiano e specialmente per il santo di Pietrelcina la croce significava accettare la volontà di Dio e quante volte si è caricato la croce di chi era più debole. A me solo il titolo di questo libro fa ribrezzo. Vorrei che questa recensione venisse fatta dalle migliaia di persone che hanno avuto grazie ed aiuti dall'intercessione di padre Pio. Concludo dicendo che spesso parlar male senza fondamento lascia sempre qualche dubbio, in questo caso no, perchè le opere di Padre Pio sono state così eclatanti, quasi impossibili da prevedere che nessuno potrebbe credere a certe falsità e diffamazioni. Un bel piatto gustoso questo libro confezionato da chi si intende del male, di chi si nasconde dietro al bene di una persona per poi gettare veleno come il serpente che ha dentro. Non leggetelo, non compratelo, non consigliatelo, statene lontani."

Ma visto che non ho voglia di scriverne una recensione riporto quella proposta dal'UAAR.
L'originale la trovate qui.

Mario Guarino, già autore dei Mercanti del Vaticano (dettagliatissimo reportage sulle scorrerie finanziarie della Chiesa cattolica), ci propone ora una biografia “non autorizzata” sul santo e agitatore politico più in voga del momento.
All’epoca della recensione questo volume era noto come Beato impostore. Successivamente è subentrata la santificazione di Francesco Forgione e il libro ha cambiato nome in Santo impostore. Il lavoro di Mario Guarino si basa soprattutto su fonti cattoliche: libri agiografici, entusiasti oltre ogni limite, e documenti ecclesiastici: quasi sempre, invece, dai contenuti particolarmente negativi nei confronti di padre Pio.
Guarino accumula così un’impressionante mole di notizie che rendono il frate delle stimmate un personaggio terreno, assolutamente terreno nei suoi comportamenti, tale da rendere veramente discutibile la sua beatificazione anche da un punto di vista fideista: dalle finte malattie per evitare il trasferimento in un convento sgradito alle raccomandazioni per evitare il servizio militare.
Non manca, all´interno del testo, la dettagliata ricostruzione di una strage avvenuta nel 1920 a San Giovanni Rotondo, che causò addirittura 11 morti e un centinaio di feriti, e causata da un gruppo di “Arditi di Cristo” dell´entourage del frate per protestare contro la legittima vittoria nelle elezioni comunali del partito socialista.
Di particolare interesse, inoltre, le pagine dedicate alla c.d. “Operazione Candelabri”: per impedire il trasferimento del frate: il podestà fascista e un avventuriero suoi sodali fecero stampare all´estero un libello diffamatorio nei confronti delle gerarchie vaticane. Il ricatto andò a segno e padre Pio poté tornare alle sue normali attività.
Non manca neanche, nel 1957, una truffa miliardaria rifilata dal solito “buon finanziere cattolico” ai cappuccini di San Giovanni Rotondo. Frati legati al voto di povertà che, abbagliati dalla promessa di lucrosi tassi d´interesse nell´ordine del 70 per cento, vengono raggirati senza che i tanto millantati poteri soprannaturali fossero di alcun aiuto al futuro santo al fine di scongiurare l´imbroglio.
Nel racconto l´abilità dimostrata nello sfuggire a ogni verifica scientifica delle fantomatiche stimmate riconduce, inoppugnabilmente, la vita di padre Pio a quella di un comune mortale, con i suoi vizi (tanti) e le sue virtù (discutibili).
Gli ultimi due capitoli sono dedicati al business legato al cappuccino.
L´ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza”, fondato dal frate, dopo le sue disavventure finanziarie nel corso degli anni Settanta che costrinsero il Vaticano a intervenire, è ora una struttura di potere politico che incassa, annualmente, diversi miliardi dallo Stato e dalla Regione Puglia, diversi dei quali girati (come provvigione?) al Vaticano stesso. La magistratura ha avviato delle indagini sulla vicenda.
Quanto al convento, si narra degli otto miliardi affidati dai fedeli per costruire una nuova chiesa e svaniti nelle mani dell´ennesimo “buon finanziere cattolico”, delle concessioni edilizie concessegli in deroga al Piano Regolatore, nonché del business legato a souvenir e gadget vari: un mercato, del resto, fiorito molti anni prima, vivo il padre, con il mercimonio - invero “pulp” - delle pezzuole di stoffa usate per tamponare le sue stimmate insanguinate.
Un libro molto documentato, quindi: una voce fuori dal coro che fa emergere, sullo sfondo, un´Italia culturalmente arretrata, con una parte della popolazione che non vuole o non riesce a uscire da una realtà intrisa di superstizione.

Quando si rompe uno specchio...


No, non è un simpatico dolcetto ricoperto di una dolce glassa di zucchero poggiato a fianco ad un crocifisso di dubbio gusto. E' invece un grazioso strumento di autotortura, chiamato "spugna", costituito da un involucro di  sughero con conficcati 33 spilli (sì, proprio gli anni di Cristo (sigh!)), o chiodi a seconda dei gusti, lievamente sporgenti e ricoperto da un sottile strato di cera...
Per chi volesse costruirne una qui ci sono i dettagli del montaggio.

Tale amabile oggettino è utilizzato una volta ogni sette anni in occasione dei cosiddetti "Settennali" di Guardia Sanframondi.
L'origine di questa simpatica liturgia è ovviamente dubbia, ma sembra probabile risalga ad antichi culti pagani (avete mai notato che tutto ciò che è precristiano ci pare antico? come se con l'avvento di cristo fosse cominciata la storia attuale, mentre tutto ciò che è stato prima fosse una sorta di preistoria?), quando gli uomini, pur di offrire qualcosa e placare l'amata/temuta madre terra, offrivano probabilmente l'unica cosa che possedessero e che gli sembrasse appropriato: il proprio sangue.

La storiella cattocristiana è ovviamente più colorita e ricca di dettagli.
Pare che un bel giorno un gruppo di contadini, mentre buttava il sangue quotidiano nei campi a faticare, vide tutti i buoi fermarsi e sedersi. Uno sciopero bianco dell'oppressa classe lavoratrice bovina? Ovviamente no. I buoi erano in genuflessione dinanzi ad una mano che spuntava fuori dal terreno nel campo.
Ad un esame più attento dei contadini la mano risultò appartenere ad una statua della madonna e non al compare Gino scomparso la settimana prima dopo la rissa all'osteria.
Ovviamente i devoti braccianti decisero di estrarre dal terreno e di  trasportare il manufatto divino al Paese. Da notare che allo scavo partecipò la statua stessa guarendo un cieco.Cosa ci facesse un cieco in mezzo ai campi con i contadini non è ovviamente dato saperlo, probabilmente aveva l'amabile abitudine di star lì a cacare il cazzo a chi sudava dietro ad un aratro...
Ad ogni modo, estratta la statua dal terreno, questa si fece talmente pesante da non esser più trasportabile. Probabilmete così pesante da generare un campo gravitazionale tale da risucchiare anche il poco senno rimasto a quei poveri contadini dopo anni di lavoro al sole.
Fatto sta che per la disperazione gli impotenti lavoratori presero a battersi il petto fino a lacerarsi le carni e a sangunare copiosamente ai piedi della Statua-buconero. Al che la Madonna, appagata dal tributo di sangue, decise di diminuire un po' la propria massa e di farsi finalmente trasportare in paese.
Nacque così l'amabile abitudine di nutrire la Madonna-Vampiro ogni sette anni con un'imponente processione per le strade del Paese durante la quale centinaia di persone in abiti da kukluxclan buttano il proprio sangue coaudivati dall'amabile dolcetto di cui sopra...

Ora. Lungi da me l'idea di privare qualcuno del diritto di autoinfliggersi dolore fisico, ma siamo proprio sicuri di voler continuare a perpetrare tali manifestazioni di palese psicosi collettiva? non sarebbe meglio, se proprio si deve buttare il sangue, convogliare tali energie verso mete più costruttive? Sono ovviamente parole inutili. Anche perchè i Settennali sono diventati un'attrazione turistica non indifferente e un modo per le gerarchie ecclesiastiche di rinfocolare quel poco di misticismo che è rimasto nella loro triste dottrina.
Nonchè un ritrovo per gente, che da un lato cerca (nell'ottusa ignoranza che gli è tipica) un po' di redenzione, e che dall'altro non disdegna l'occasione per un bel incontro a volto coperto.

Un'ultima chicca? c'è chi ha proposto la manifestazione per il Patrimonio Cultarale Immateriale dell'UNESCO! la cosa mi ricorda tanto un'altra bizzarra iniziativa di qualche tempo fa...

Non resta che ascoltare le parole di, questo sì un vero Maestro...