lunedì 2 agosto 2010

Quando si rompe uno specchio...


No, non è un simpatico dolcetto ricoperto di una dolce glassa di zucchero poggiato a fianco ad un crocifisso di dubbio gusto. E' invece un grazioso strumento di autotortura, chiamato "spugna", costituito da un involucro di  sughero con conficcati 33 spilli (sì, proprio gli anni di Cristo (sigh!)), o chiodi a seconda dei gusti, lievamente sporgenti e ricoperto da un sottile strato di cera...
Per chi volesse costruirne una qui ci sono i dettagli del montaggio.

Tale amabile oggettino è utilizzato una volta ogni sette anni in occasione dei cosiddetti "Settennali" di Guardia Sanframondi.
L'origine di questa simpatica liturgia è ovviamente dubbia, ma sembra probabile risalga ad antichi culti pagani (avete mai notato che tutto ciò che è precristiano ci pare antico? come se con l'avvento di cristo fosse cominciata la storia attuale, mentre tutto ciò che è stato prima fosse una sorta di preistoria?), quando gli uomini, pur di offrire qualcosa e placare l'amata/temuta madre terra, offrivano probabilmente l'unica cosa che possedessero e che gli sembrasse appropriato: il proprio sangue.

La storiella cattocristiana è ovviamente più colorita e ricca di dettagli.
Pare che un bel giorno un gruppo di contadini, mentre buttava il sangue quotidiano nei campi a faticare, vide tutti i buoi fermarsi e sedersi. Uno sciopero bianco dell'oppressa classe lavoratrice bovina? Ovviamente no. I buoi erano in genuflessione dinanzi ad una mano che spuntava fuori dal terreno nel campo.
Ad un esame più attento dei contadini la mano risultò appartenere ad una statua della madonna e non al compare Gino scomparso la settimana prima dopo la rissa all'osteria.
Ovviamente i devoti braccianti decisero di estrarre dal terreno e di  trasportare il manufatto divino al Paese. Da notare che allo scavo partecipò la statua stessa guarendo un cieco.Cosa ci facesse un cieco in mezzo ai campi con i contadini non è ovviamente dato saperlo, probabilmente aveva l'amabile abitudine di star lì a cacare il cazzo a chi sudava dietro ad un aratro...
Ad ogni modo, estratta la statua dal terreno, questa si fece talmente pesante da non esser più trasportabile. Probabilmete così pesante da generare un campo gravitazionale tale da risucchiare anche il poco senno rimasto a quei poveri contadini dopo anni di lavoro al sole.
Fatto sta che per la disperazione gli impotenti lavoratori presero a battersi il petto fino a lacerarsi le carni e a sangunare copiosamente ai piedi della Statua-buconero. Al che la Madonna, appagata dal tributo di sangue, decise di diminuire un po' la propria massa e di farsi finalmente trasportare in paese.
Nacque così l'amabile abitudine di nutrire la Madonna-Vampiro ogni sette anni con un'imponente processione per le strade del Paese durante la quale centinaia di persone in abiti da kukluxclan buttano il proprio sangue coaudivati dall'amabile dolcetto di cui sopra...

Ora. Lungi da me l'idea di privare qualcuno del diritto di autoinfliggersi dolore fisico, ma siamo proprio sicuri di voler continuare a perpetrare tali manifestazioni di palese psicosi collettiva? non sarebbe meglio, se proprio si deve buttare il sangue, convogliare tali energie verso mete più costruttive? Sono ovviamente parole inutili. Anche perchè i Settennali sono diventati un'attrazione turistica non indifferente e un modo per le gerarchie ecclesiastiche di rinfocolare quel poco di misticismo che è rimasto nella loro triste dottrina.
Nonchè un ritrovo per gente, che da un lato cerca (nell'ottusa ignoranza che gli è tipica) un po' di redenzione, e che dall'altro non disdegna l'occasione per un bel incontro a volto coperto.

Un'ultima chicca? c'è chi ha proposto la manifestazione per il Patrimonio Cultarale Immateriale dell'UNESCO! la cosa mi ricorda tanto un'altra bizzarra iniziativa di qualche tempo fa...

Non resta che ascoltare le parole di, questo sì un vero Maestro...

2 commenti:

  1. ho un crocifisso UGUALE a quello nella foto, appeso sul mio letto! Cazzo... ora dovro' trovarne uno più pacchiano! :(

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  2. Roberto, questo blog mi regala momenti di godimento quasi erotico! Bene così!
    P.S. Ma davvero quella non è una fetta di mortadella?

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